Come l’arte visiva del XXI secolo dialoga con l’antico? Come arriva l’eco di un mondo di una bellezza classica nell’epoca della rete? A questa e ad altre domande prova a rispondere Homo Homini. Da Hayez a De Chirico. Dialogo tra antico moderno e contemporaneo nella collezione Boga, la mostra che dall’8 novembre al 3 dicembre 2017 la Villa Reale di Monza ospiterà negli spazi dell’Orangerie.
Dal linguaggio metafisico di De Chirico al modernismo di Henry Moore, dalla lezione spaziale di Marino Marini alla cifra a-figurale di Kengiro Azuma, l’esposizione si pone come dialogo tra antico, moderno e contemporaneo in un vero e proprio excursus con numerose chiavi di lettura e un filo conduttore: la modalità di comunicazione tra l’arte visiva del XXI secolo e l’antico.
Attraverso un confronto fra le opere della collezione in un orizzonte che rivela rapporti e significativi rimandi fra le stesse, la mostra rappresenta un viaggio intenso in un dialogo aperto e senza pregiudizi. Frutto di una lunga ricerca volta all’ottenimento di una “verità umana” dell’uomo, verità spezzettata, frammentata, divisa in piccole porzioni e racchiusa all’interno di innumerevoli opere d’arte, la selezione compiuta dalla Fondazione Boga rappresenta dunque una porzione di verità, un continuum dal messaggio comprensibile portatore del desiderio di carpire l’essenza umana nel suo divenire, per poi comunicarla allo spettatore.
Per Piero Addis, Direttore Generale della Villa Reale, “Più volte abbiamo assistito ad alleanze fra antico e moderno. Paradossalmente l’antico è stato spesso una bandiera delle avanguardie nella loro lotta contro il vecchio. Ma come si pone oggi il rapporto tra l’eredità del mondo classico, l’elaborazione del moderno e la cifra contemporanea delle opere prodotte dalla Fondazione stessa?”. La risposta nel percorso che crea un dialogo rinnovato e fecondo.
La mostra, prodotta dalla The Boga Foundation e da Habitare idee culturale insieme con la Reggia di Monza, prende avvio da Il grande metafisico di Giorgio de Chirico (1970), attraverso l’accostamento con la scultura contemporanea L’uomo che cammina di Boga (2017) per poi indagare il significato dell’esistenza con il San Gerolamo di Hayez, Space Venus di Dalì (1984) che insieme alla Venere di Rodin e a Dea Amore (Boga, 2016) pare un altro tentativo di risposta, frutto degli esperimenti tecnico-artistici di entrambi gli autori.
Theresa Kleine, nel testo critico della mostra, afferma: “Ogni artista ha sempre guardato a quello precedente innovando o per contrasto o per conformità. E rilevante in tali termini è la presenza di artisti come Kenjiro Azuma che iscrivendosi all’Accademia di Brera nel 1965 sperava di diventare pupil di Marino Marini, divenendo infatti poi suo assistente. Non solo Azuma, ma anche altri artisti presenti in mostra come Henry Moore in Draped Reclining Woman (1957-1958), riflettono influenze di arti precedenti. Un dialogo tra moderno e contemporaneo è pertanto proprio dell’arte degli ultimi due secoli, e continua oggi negli artisti in cui si riconoscono elementi della Postproduction di Nicolas Bourriaud, proponendo innovazioni artistiche senza precedenti o riletture inedite del passato. L’indagine sull’uomo nei suoi differenti stati d’animo, nella possanza della forma fisica, nella vocazione professionale e nel significato della sua esistenza si cela sia nelle sculture sia nei disegni della Collezione della Boga Foundation. La selezione delle opere compiuta dai tre fratelli Boga, rivela un particolare talento nella ricerca della bellezza artistica che ricorda quello donato ai grandi collezionisti, da Giorgio Vasari a Peggy Guggenheim”.
Homo Homini. Da Hayez a De Chirico. Dialogo tra antico moderno e contemporaneo nella collezione Boga – Villa Reale di Monza – Orangerie
Inaugurazione: 8 novembre ore 18.30
Periodo: dal 9 novembre al 3 dicembre 2017
Orari: da martedì a domenica ore 10.00 – 19.00 (ultimo ingresso ore 18.00)
Ingresso: LIBERO
Informazioni al pubblico: www.reggiadimonza.it